Sobibor - La grande fuga (2018)

Aperto da Sep, 12-Aprile, 2024 22:57:34

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Sep

Film basato sul libro 'Aleksandr Pečerskij' dello scrittore Il'ja Vasil'ev



Il film è basato su fatti realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale e racconta l'eroismo dell'ufficiale sovietico Alexander "Sasha" Pechersky (Konstantin Khabensky). Sobibor era uno dei quattro campi di concentramento e sterminio in territorio polacco.
A differenza di molti altri campi nazisti a Sobibor i prigionieri non erano divisi in due gruppi: idonei o non idonei al lavoro. Tutti quelli che avevano la disgrazia di arrivare a Sobibor erano condannati a morte, senza nessuna distinzione. In questo contesto, e nonostante tutte le probabilità a suo sfavore, Pechersky progettò e realizzò l'impossibile: in meno di un mese organizzò un'audace rivolta, che permise la fuga di massa dei prigionieri. Alcuni dei fuggitivi furono catturati e fucilati, ma altri seguirono Pechersky e riuscirono a scappare. Si unirono alla resistenza per combattere i nazisti. La vittoria di Pechersky fu così imbarazzante per i tedeschi che il campo fu smantellato per ordine di Himmler.
Alexander "Sasha" Pechersky fu considerato uno dei grandi eroi russi della Seconda Guerra Mondiale.

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Titolo originale...Sobibor
Paese di produzione...Russia, Germania, Lituania, Polonia
Anno...2018
Durata...110 min
Genere...drammatico, guerra, storico
Regia...Konstantin Jur'evič Chabenskij
Sceneggiatura... Michael Edelstein, Andrey Nazarov, Anna Tchernakova, Ilya Vasiliev
Produttore...Elmira Aynulova, Sergei Bespalov, Gleb Fetisov, Ilya Vasiliev, Mariya Zhuromskaya
Casa di Produzione...ArtBox Company, Cinema Production Producer Center, Fetisoff Illusion - Europe
Distribuzione Italia...All Media Company, Eagle Pictures (Italia)
Fotografia...Ramunas Greicius
Montaggio...Yuriy Troyankin
Musiche...Kuzma Bodrov
Scenografia...Jurgita Gerdvilaite, Andrius Zubkaitis
Costumi...Gulnara Shakhmilova


 

Konstantin Jur'evič Chabenskij: Aleksandr Aronovič Pečerskij
Christopher Lambert: Karl Frenzel
Marija Koževnikova: Selma Engel-Wijnberg
Michalina Olszańska: Hanna
Maximilian Dirr: Johann Neumann
Dainius Kazlauskas: Leo
Dirk Martens: Beckmann
Philippe Reinhardt: Siegfried Greitschus
Wolfgang Cerny: Gustav Wagner
Evgeniy Sarmont: Leithman
Fabian Kocięcki: Chaim Engel
Felice Jankell:Luca
Kacper Olszewski: Toowi
Mikołaj Krawczyk: Aksel
Mindaugas Papinigis: Berg
Roman Ageev: Boris Tsybulsky
Sergey Godin: Arkady Weispapir


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Film a trazione russa che riesce a sorprendere per messa in scena e fotografia. Il regista, attore russo alla prima esperienza dietro la macchina da presa, si fa forza dell'esperienza maturata in qualità di attore in film "commerciali" come I Guardiani della Notte (2004) e I Guardiani del Giorno per girare il film all'americana. Interamente ambientato nel campo di concentramento di Sobibor, è un'opera che colpisce nello stomaco lo spettatore ("siete voi nazisti ad aver insegnato agli ebrei a uccidere"). Lo sceneggiatore presenta i personaggi del film suggerendo coloro che saranno protagonisti (l'orefice e la sua compagna) salvo eliminarli sotto l'incredulo sguardo di chi assiste agli orrori del campo di concentramento. L'affetto familiare, la speranza di poter riabbracciare i propri cari e di poter condividere le fatiche della prigionia vengono spazzate in un clima di falsità e derisione che porta alla pazzia dei prigionieri (e anche dei loro carcerieri, sempre più perversi e malati).  Christopher Lambert, attore sottovalutato nel corso della sua carriera, è perfetto nel glaciale ruolo del comandante del campo di concentramento. Lo vediamo muoversi dando l'apparenza di essere un ufficiale con un certo portamento e un certo ruolo, salvo poi vederlo scadere in una fredda crudeltà che cela il passato di un amore inconfessabile (confessa di aver amato un'ebrea ma di non averla potuta sposare). Emergono molto bene le perversioni delle SS (un ufficiale, forse omosessuale, si diletta a frustare nel sedere un ebreo che chiama "culo a strisce"), i loro abusi sui prigionieri, comprese le pratiche "esemplari" per soffocare ogni moto di ribellione. Gli ebrei subiscono passivi, perché ogni reazione viene punita a danno degli altri compagni di avventura che per non correre rischi puniscono loro stessi i più ribelli. Si mostra inoltre attenzione sull'infame ruolo svolto dai Kapò, gli ebrei posti dai nazisti a guardia dei loro compagni di fede. Indimenticabile la sequenza iniziale con un gruppo di donne sottoposte all'azione dello zyklon b, con Lambert che spia il tutto da uno spioncino mentre una donna lo guarda impotente nella nube di gas prima di iniziare a vomitare.

Brutale in alcune scene (a un ufficiale tedesco viene spappolata la testa con inquadratura in PP della poltiglia di carne sfracellata), Sobibor è una pellicola che centra l'obiettivo, grazie a un'apprezzabile caratterizzazione dei personaggi e a una sapiente messa in scena.




Sobibor - La grande fuga             1,09GB
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