Ninotchka (1939)

Aperto da Sep, 11-Aprile, 2024 17:31:53

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Sep

Film tratto dall'omonimo dramma di Melchior Lengyel



Iranoff, Buljanoff e Kopalski sono tre commissari del governo sovietico inviati a Parigi per vendere i gioielli confiscati alla granduchessa Swana. Interviene però il conte Léon, amante della granduchessa, il quale non fatica molto a distrarre i tre grazie alle sirene della vita parigina. Da Mosca si decide allora di inviare a mettere a posto le cose l'inflessibile ispettrice Nina Ivanova Yakushova. La quale a poco a poco cede alla corte di Léon che se ne è sinceramente innamorato. La granduchessa decide allora di intervenire...

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Titolo originale...Ninotchka
Paese di produzione...USA
Anno...1939
Durata...110 min
Dati tecnici...B/N
Genere...commedia
Regia...Ernst Lubitsch
Soggetto...da una storia di Melchior Lengyel
Sceneggiatura...Charles Brackett, Billy Wilder, Walter Reisch
Produttore...Sidney Franklin
Casa di produzione...Metro-Goldwyn-Mayer
Fotografia...William H. Daniels
Montaggio...Gene Ruggiero
Musiche...Werner R. Heymann
Scenografia...Cedric Gibbons, Randall Duell, Edwin B. Willis
Costumi...Adrian
Trucco...Jack Dawn


 

Greta Garbo: Nina Ivanovna Yakushova "Ninotchka"
Melvyn Douglas: conte Leon d'Algout
Ina Claire: granduchessa Swana
Bela Lugosi: commissario Razinin
Sig Ruman (con il nome Sig Rumann): Michael Simonavich Iranoff
Felix Bressart: Buljanoff
Alexander Granach: Kopalski
Gregory Gaye: Conte Alexis Rakonin
Rolfe Sedan: manager dell'albergo
Edwin Maxwell: Mercier
Richard Carle: Gaston
Charles Judels: Pere Mathieu, il proprietario del café
Ernst Lubitsch: sé stesso (nel trailer)


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La filmografia di Ernst Lubitsch è costellata di piccoli e grandi capolavori. Tra questi ultimi è sicuramente da annoverare "Ninotchka", frutto di quello che venne ironicamente definito come l'Asse Vienna-Berlino-Hollywood. Perché se si va a vedere chi ha steso la sceneggiatura ci troviamo, accanto a Charles Brackett, Walter Reisch e Billy Wilder che, insieme a Lubitsch, fanno parte di quella élite di uomini di cinema che lasciarono i rispettivi Paesi nel momento in cui il nazismo iniziava la sua presa del potere. In attesa di dileggiare Hitler e i suoi con l'inarrivabile stile di Vogliamo vivere! Lubitsch provvede a mettere a posto anche la dittatura staliniana assumendosi però un grande rischio. Decide infatti di affidare un ruolo 'brillante' alla 'divina' per eccellenza: Greta Garbo. Non è un'impresa da tutti (infatti resterà l'unica interpretazione di questo genere nella filmografia dell'attrice) ma giunge a compimento con grande efficacia. Se la mano di Wilder e Brackett si individua nelle battute fulminanti ("È un'idea!" dice uno dei tre commissari. "Noi non dobbiamo avere idee" gli replica un altro) il 'tocco alla Lubitsch' è individuabile nella leggerezza della messa in scena finalizzata a occultare la profondità della riflessione. Una porta che si apre e si chiude più volte facendoci vedere chi entra e sentire le voci sempre più festanti di chi sta dentro è sufficiente per farci comprendere che i tre commissari stanno cedendo alla gaieté parisienne. Un cambio di cappelli su un attaccapanni ce ne conferma il mutamento di vita così come sempre un copricapo marcherà una svolta nella vita di Nina Ivanova che da quel momento diventerà Ninotchka a tutti gli effetti. Perché Lubitsch non si limita a realizzare un facile pamphlet anticomunista. Non gli manca infatti la consapevolezza delle storture del capitalismo e ne affida la concretizzazione all'antipatica e cinica granduchessa Swana. Ciò che a lui interessa è mettere in ridicolo tutto quanto impedisce all'umanità di essere serena e di godersi una vita che è comunque breve (come ci ricorderà in Il cielo può attendere). "Guardate come è felice la gente vista da lontano" dirà uno dei tre commissari a Mosca osservando da una finestra i passanti. Lubitsch vorrebbe che lo fosse anche vista da vicino ed è per questo che tra capitalismo e comunismo sceglie, come è stato scritto, "il partito di riderne".

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Premi e Riconoscimenti

1940 - Premio Oscar
Nomination Miglior film alla MGM
Nomination Miglior attrice protagonista a Greta Garbo
Nomination Miglior soggetto a Melchior Lengyel
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Charles Brackett, Walter Reisch e Billy Wilder

1939 - National Board of Review Award
Migliori dieci film

Nel 1990 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Nel 2000 l'American Film Institute l'ha inserito al 52º posto della classifica delle cento migliori commedie americane di tutti i tempi. Nel 2002 l'ha inserito al 40º posto della classifica dei cento migliori film sentimentali.




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