Gli ammutinati del Bounty (1962)

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Sep

Adattamento del romanzo L'ammutinamento del Bounty di Charles Nordhoff e James Norman Hall del 1932



Nel 1787 l'HMS Bounty salpa dall'Inghilterra alla volta di Tahiti sotto il comando del capitano William Bligh. La sua missione è quella di trasportare piante dell'albero del pane in Giamaica, dove si spera che continuino a prosperare e fornire una fonte di cibo a buon mercato per gli schiavi. Il viaggio per mare risulta difficile e il trattamento di Bligh verso gli uomini e gli ufficiali si scontra con la forte disapprovazione del suo secondo in comando, il 1º tenente Fletcher Christian.

Il conflitto tra i due uomini viene acuito dalle differenze di classe: l'aristocratico Fletcher e l'ambizioso e borghese Bligh. Fletcher è sempre preoccupato per gli uomini, mentre Bligh è interessato solo a impressionare i suoi superiori per ottenere avanzamenti di carriera. Il tentativo di raggiungere Tahiti, percorrendo la via più breve intorno a Capo Horn fallisce a causa di una violenta tempesta. Bligh tenta allora di recuperare il tempo, terrorizzando gli uomini e tagliando loro le razioni.

Quando il Bounty arriva finalmente a destinazione, il provato equipaggio è affascinato ed inebriato dalla vita accomodante nel paradiso tropicale e dalle donne di Tahiti dalla vita sessualmente libera, le quali trovano i marinai dalla pelle bianca belli ed attraenti. Christian stesso è colpito e si innamora, ricambiato, della principessa Maimiti, figlia del Capo tribù. Tre uomini dell'equipaggio tentano la diserzione, ma sono catturati da Christian con l'approvazione di Bligh, che li sottopone però, nonostante il parere contrario di Fletcher, ad una dura punizione.

Durante il viaggio di ritorno, Bligh che ha imbarcato due volte il numero di piante del pane richiesto da Londra per espiare il suo ritardo, riduce le razioni di acqua per l'equipaggio per annaffiare le piante. Bligh decide addirittura, per contrastare il consumo d'acqua, di far legare il mestolo dell'acqua ad un pennone dell'albero di maestra, cosicché ogni marinaio che vuole abbeverarsi deve prima salire sul pennone stesso per prendere il mestolo, portarlo giù in coperta e quindi dopo aver bevuto riportarlo sul pennone. Accade allora che un marinaio nel tentativo di prendere il mestolo, cade sfinito dal sartiame sul ponte e muore, un altro si ribella e viene fatalmente ucciso dopo essere sottoposto al giro di chiglia.

Quando un membro dell'equipaggio si ammala gravemente per aver bevuto acqua di mare, Fletcher tenta di dargli acqua fresca in violazione degli ordini del capitano Bligh, che ordina a Fletcher di fermarsi, ma quando questi ignora il suo secondo ordine, Bligh lo colpisce con un calcio facendogli volare di mano il mestolo che stava porgendo al marinaio e Fletcher esasperato risponde al gesto con un violento manrovescio. Fletcher prende allora il comando della nave e abbandona Bligh ed alcuni membri dell'equipaggio leali al comandante in una scialuppa alla deriva con un po' d'acqua ed un sestante. Bligh decide allora di tentare una assurda impresa ed attraversare gran parte del Pacifico, al fine di raggiungere al più presto qualche autorità britannica.

Il Bounty fa allora rotta di ritorno verso Tahiti per prendere le donne fidanzate dell'equipaggio, acqua e viveri, e poi salpare; in navigazione Fletcher si accorge che l'isola di Pitcairn è erroneamente tracciata sulle carte navali inglesi: decide quindi di far rotta su questa per sfuggire alle rappresaglie della Royal Navy. Una volta a Pitcairn, gli uomini cominciano a litigare tra di loro. Alcuni temono che Fletcher voglia tornare alla "civiltà" e difendere le sue azioni contro Bligh formalmente, in tribunale. Per evitare questa possibilità danno fuoco alla nave e Fletcher muore nel tentativo di salvare il sestante dalle fiamme.

Nel frattempo Bligh è riuscito nella sua eccezionale impresa di raggiungere un avamposto britannico nell'isola di Timor e da qui si imbarca per Londra, presentandosi all'alto Ammiragliato ed esponendo la sua versione dei fatti, contrastante con quella di alcuni altri compagni di scialuppa. Vi sarà quindi un'inchiesta in cui Bligh verrà assolto, ma con una nota di biasimo fortemente negativa per aver indotto con il suo comportamento un ufficiale come Fletcher e vari altri componenti l'equipaggio all'ammutinamento...

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Titolo originale...Mutiny on the Bounty
Paese di produzione...USA
Anno...1962
Durata...179 min
Genere...avventura, drammatico, storico
Regia...Lewis Milestone
Soggetto...dal romanzo di James Norman Hall e Charles Nordhoff
Sceneggiatura...Charles Lederer
Produttore...Aaron Rosenberg
Casa di produzione...Metro-Goldwyn-Mayer, Arcola Pictures
Fotografia...Robert Surtees
Montaggio...John McSweeney Jr.
Effetti speciali...A. Arnold Gillespie, Robert R. Hoag, Lee LeBlanc, Milo B. Lory
Musiche...Bronislau Kaper
Scenografia...George W. Davis, J. McMillan Johnson, Henry Grace, Hugh Hunt
Costumi...Moss Mabry
Trucco...William Tuttle


 

Marlon Brando: Fletcher Christian
Trevor Howard: capitano William Bligh
Richard Harris: marinaio John Mills
Hugh Griffith: Alexander Smith
Richard Haydn: William Brown
Tarita Teriipia: Maimiti
Percy Herbert: Matthew Quintal
Duncan Lamont: John Williams
Gordon Jackson: Edward Birkett
Chips Rafferty: Michael Byrne
Noel Purcell: William McCoy
Ashley Cowan: Samuel Mack
Eddie Byrne: John Fryer
Frank Silvera: Minarii
Tim Seely: guardiamarina Edward 'Ned' Young
Keith McConnell: James Morrison


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"La versione più costosa del "Bounty", e anche la più travagliante nella lunga lavorazione. Milestone ottiene una pellicola interpretata a tinte forti e curata nell'ambientazione. Impegno e spettacolo ben fotografati da Robert L. Surtees.

Milestone (subentrato a Carol Reed per volontà di Marlon Brando) sa tenere alta la tensione dello spettacolo e l'attenzione dello spettatore. Anche perché il cast è composto da una schiera di attori di prim'ordine, tra i quali primeggiano, ovviamente, Brando e l'eccezionale Trevor Howard, perfetto nella parte di «un Bligh plebeo, orgoglioso e ansioso di conquistarsi sugli oceani il blasone che non gli compete per nascita» (Kezich). Insomma, lo spettacolo di quasi tre ore può competere con i classici della marineria, tratti dai romanzi di Melville e Conrad.


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Premi e Riconoscimenti

1963 - Premio Oscar
Candidatura come miglior film a Aaron Rosenberg
Candidatura come migliore fotografia a Robert Surtees
Candidatura come migliore scenografia a George W. Davis, Henry Grace, Hugh Hunt e Joseph McMillan Johnson
Candidatura come miglior montaggio a John McSweeney Jr.
Candidatura come migliori effetti speciali a A. Arnold Gillespie e Milo B. Lory
Candidatura come miglior colonna sonora a Kaper Bronislaw
Candidatura come miglior canzone per 'Love Song from Mutiny on the Bounty (Follow Me)' a Bronislau Kaper, Paul Francis Webster

1963 - Golden Globe
Candidatura come miglior film drammatico
Candidatura come miglior attrice non protagonista a Tarita Teriipia
Candidatura come miglior colonna sonora a Bronislau Kaper

1963 - Directors Guild of America
Candidatura come miglior regista a Lewis Milestone

1963 - Laurel Awards
Miglior canzone a Bronislau Kaper e Paul Francis Webster
Candidatura come miglior film drammatico




Il Bounty                 1,46GB
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