La tragedia del Bounty (1935)

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Sep

Trasposizione cinematografica del romanzo 'L'ammutinamento del Bounty' di Charles Nordhoff e James Norman Hall



La storia narra le vicende delI'equipaggio del vascello inglese Bounty, che solcava le acque degli oceani alla fine del '700. La nave, capitanata da William Bligh, un bruto che fustiga e affama la propria ciurma, deve compiere il giro del mondo e toccare l'isola di Tahiti per imbarcare alcune piante tropicali utili per una ricerca scientifica. Dopo la sosta tahitiana, che dà la possibilità agli ufficiali e ad alcuni uomini dell'equipaggio di intessere idilli con le ingenue indigene, la navigazione riprende sotto la direzione del vecchio lupo di mare e con gli stessi feroci mezzi di disciplina. Improvvisamente scoppia una rivolta capeggiata dall'ufficiale in seconda Fletcher Christian. Bligh viene abbandonato su una scialuppa con alcuni suoi fedeli. Tornato in patria, decide di ripartire con un nuovo vascello per cercare l'equipaggio ammutinato. Riesce però a catturare solo alcuni uomini e l'ufficiale Roger Byam, che sono stati abbandonati dai ribelli a Tahiti per non aver voluto prendere parte alla rivolta. Bligh conduce questi innocenti a Londra, li accusa e li fa condannare a morte. Fortunatamente Byam e i suoi uomini ottengono la grazia sovrana, mentre i ribelli formano una nuova patria in una sperduta isola del Pacifico...

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Titolo originale...Mutiny on the Bounty
Paese di produzione...USA
Anno...1935
Durata...132 min
Dati tecnici...B/N
Genere...avventura, drammatico
Regia...Frank Lloyd
Soggetto...Charles Nordhoff, James Norman Hall
Sceneggiatura...Talbot Jennings, Jules Furthman, Carey Wilson
Produttore...Frank Lloyd, Irving Thalberg (non accreditato)
Casa di produzione...Metro-Goldwyn-Mayer
Fotografia...Arthur Edeson, Charles G. Clarke (non accreditato), Sidney Wagner (non accreditato)
Montaggio...Margaret Booth
Musiche...Herbert Stothart
Scenografia...Cedric Gibbons
Costumi...Western Costume Company
Trucco...Robert J. Schiffer


 

Charles Laughton: Capitano William Bligh
Clark Gable: Tenente Fletcher Christian
Franchot Tone: Roger Byam
Herbert Mundin: Smith
Eddie Quillan: Thomas Ellison
Dudley Digges: il medico di bordo
Donald Crisp: Thomas Burkitt
Henry Stephenson: Sir Joseph Banks
Spring Byington: Mrs. Byam
Movita: Tehani
Mamo Clark: Maimaiti
David Torrence: Lord Hood
Douglas Walton: Stewart
Vernon Downing: Hayward
Ian Wolfe: Maggs
Bill Bambridge: Hitihiti
Alec Craig: McCoy


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È la trasposizione cinematografica del romanzo 'L'ammutinamento del Bounty' di Charles Nordhoff e James Norman Hall a sua volta ispirato all'episodio dell'ammutinamento del Bounty avvenuto nel 1789 nell'Oceano Pacifico.

Assolutamente magnifico, per quanto radicato in un'epoca in cui il revisionismo storico era di là da venire. Uno dei punti deboli sta infatti nell'eccessiva differenziazione tra i buoni e i cattivi, se si considera che gli ammutinati erano meno idealisti e un po' più pirati. Hitihiti è tratteggiato secondo il cliché dell'indigeno sempliciotto, mentre le scene di crudeltà nel viaggio di andata sono troppo serrate, presentate cioè come un semplice elenco di avvenimenti. Eppure, in un capolavoro come questo, son tutte cose che non contano affatto. Il fascino di Clark Gable non poteva che donare a Christian il volto dell'eroe, mentre l'indimenticabile Charles Laughton firma la miglior prova di recitazione di tutta la storia del cinema. Certe smorfie calcolate al millesimo, certe pose di gusto teatrale che calzano a pennello col carattere del personaggio (basta vedere il suo aggirarsi sul ponte poco dopo la morte del medico, vera epitome del despota assoluto, o le terribili occhiate lanciate sulle parole "coffa c'è niente in vista?") fanno venire la nostalgia per un cinema oggi definitivamente perduto. La musica, poi, è di quella che si compone una volta e poi più, rendendo stupendamente l'idea del viaggio per mare. Da segnalare l'entusiasmante remata durante la bonaccia e l'arrampicata di Byam sull'albero maestro. I paesaggi di Tahiti sono una meraviglia, risalenti ad un periodo - quello del film - dove l'esotismo era ancora in gran parte autentico. Insomma, se mai la parola "classico" ha significato qualcosa, questo film lo è, senza il minimo dubbio. Resta purtroppo la retorica nazionalista del finale, particolarmente indigesta per un comune mortale che non si riconosca nella Reale bandiera inglese. Niente di grave, se si pensa che questo film era uno dei preferiti niente meno che da Adolf Hitler (forse, non tanto per il dispotismo del capitano quanto per la ribellione al "sistema Inghilterra" da parte degli ammutinati).

Venne incluso tra i migliori dieci film del 1935 dal National Board of Review e l'anno successivo vinse il premio Oscar per il miglior film ricevendo altre 7 candidature tra cui quella per il miglior attore assegnata a tutti e tre i protagonisti, unica volta in cui è accaduto nella storia dell'Academy.
Nel 1998 l'American Film Institute lo ha posizionato all'86º posto nella lista dei 100 migliori film statunitensi di tutti i tempi, mentre nell'edizione aggiornata del 2007 il film è stato escluso dalla classifica.


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Premi e Riconoscimenti

Premio Oscar 1936
Miglior film alla Metro-Goldwyn-Mayer
Candidatura per la miglior regia a Frank Lloyd
Candidatura per il miglior attore a Clark Gable
Candidatura per il miglior attore a Charles Laughton
Candidatura per il miglior attore a Franchot Tone
Candidatura per la migliore sceneggiatura a Jules Furthman, Talbot Jennings e Carey Wilson
Candidatura per il miglior montaggio a Margaret Booth
Candidatura per la migliore colonna sonora a Nat W. Finston e Herbert Stothart




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