The Insider - Dietro la verità (1999)

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Sep

Thriller politico alle multinazionali



Film basato su una storia vera.
Jeffrey Wigand (Russell Crowe), dirigente di un'industria americana di tabacco, viene licenziato. Tentato dal raccontare tutto quello che sa riguardo la produzione delle sigarette, in un primo momento rinuncia per non violare l'accordo di riservatezza che lo lega all'azienda e compromettere quindi la sua buonuscita. Insieme alla sua famiglia si adatta, quindi, ad una vita più modesta: cambia casa e inizia a lavorare come insegnante.
Wingand viene però contattato dal cronista d'assalto Lowell Bergman (Al Pacino), che vuole intervistarlo per la trasmissione tv della CBS 60 minuti, per la quale lavora. Per scardinare la reticenza dell'ex dirigente, il giornalista ricorre ad un sotterfugio: contatta l'avvocato Richard Scruggs, che rappresenta lo Stato del Mississipi in una causa contro l'industria del tabacco e gli suggerisce che se Wingand venisse chiamato a deporre come persona informata sui fatti, questi potrebbe derogare al suo accordo di riservatezza: a quel punto anche la CBS sarebbe riuscita a trasmettere l'intervista.
Intanto Wingand e la sua famiglia ricevono minacce anonime e richiedono l'intervento dell'FBI, che però non sembra essere dalla loro parte. Wingand parte per il Mississipi dove testimonia al processo, nonostante le obiezioni degli avvocati dell'azienda per cui lavorava. Quando torna a casa, scopre che la moglie Liane non ha retto alla tensione e alla paura e lo ha lasciato, portandosi via le figlie...

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Titolo originale...The Insider
Paese di produzione...USA
Anno...1999
Durata...157 min
Genere...thriller, drammatico
Regia...Michael Mann
Soggetto...Marie Brenner
Sceneggiatura...Michael Mann, Eric Roth
Produttore...Michael Mann, Pieter Jan Brugge
Casa di produzione...Touchstone Pictures, Spyglass Entertainment, Forward Pass
Fotografia...Dante Spinotti
Montaggio...William Goldenberg, Paul Rubell e David Rosenbloom
Effetti speciali...John E. Gray e Chris Watts
Musiche...Lisa Gerrard e Pieter Bourke
Scenografia...Brian Morris, Margie Stone McShirley e Nancy Haigh
Costumi...Anna B. Sheppard


 

Al Pacino: Lowell Bergman
Russell Crowe: Jeffrey Wigand
Christopher Plummer: Mike Wallace
Diane Venora: Liane Wigand
Philip Baker Hall: Don Hewitt
Lindsay Crouse: Sharon Tiller
Debi Mazar: Debbie De Luca
Stephen Tobolowsky: Eric Kluster
Colm Feore: Richard Scruggs
Bruce McGill: Ron Motley
Gina Gershon: Helen Caperelli
Michael Gambon: Thomas Sandefur
Rip Torn: John Scanlon
Michael Paul Chan: Norman il cameraman
Robert Harper: Mark Stern
Nestor Serrano: agente Robertson
Mike Moore: sé stesso
Willie C. Carpenter: John Harris
Roger Bart: David McDougall, direttore del Seelbach Hotel
Sayed Badreya: capo di Hezbollah


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Sette candidature all'Oscar per "The Insider" (colui che sa le cose dall'interno) di Michael Mann, che racconta con l'energia del cinema di denuncia americano più drammatico i precedenti dell'accordo stipulato fra megaindustrie produttrici di sigarette e 49 Stati dell'Unione. La guerra del tabacco raggiunse una tregua nel 1998, quando le industrie, per evitare il processo mosso contro di loro dallo Stato del Mississippi con l'accusa di attentato alla salute pubblica, pagarono 246 miliardi a titolo di risarcimento delle spese pubbliche sostenute per assistere e curare i fumatori ammalatisi di tumore ai polmoni.

"La capacità e il coraggio di un cinema che si prende il suo tempo, che indugia sulle facce e sui particolari (le mani sempre in moto di Al Pacino, gli occhiali e i silenzi di Russell Crowe, un solitario, inquietante giocatore di golf nella notte, gli elementi ravvicinati di una camionetta di komeinisti) per raccontare i mondi distanti di due uomini, che si incrociano in nome di un ritrovato orgoglio. Il mondo di Lowell Bergman è quello veloce dell'informazione d'assalto: '60 Minutes', programma di punta della CBS, famoso per le sue interviste di attualità. Quello di Jeffrey Wigand, invece, è un mondo privato, segnato dai ritmi quotidiani della famiglia, sconvolto dal suo improvviso licenziamento dalla multinazionale del tabacco per la quale è dirigente. Wigand è uno scienziato, la sua moralità non può tollerare più quello che vede. Bergman lo marca stretto e lo convince a denunciare. Ma neppure il suo mondo è a posto. Come in "Heat", Michael Mann lavora ancora su due fisionomie diverse per farle, lentamente, sovrapporre. Le intenzioni non corrispondono quasi mai ai risultati. Non basta avere appese in ufficio le foto di Allen Ginsberg e Martin Luther King per essere in pace con il proprio passato. Non basta aver studiato con Marcuse. E non basta neppure, semplicemente, andarsene in silenzio. Tutti e due, in qualche maniera sottile e insinuante, hanno tradito quello che erano. E tutti e due lo ritrovano: «Che cosa è cambiato?». «Vuoi dire da stamattina?». «No, voglio dire da sempre. Al diavolo, andiamo in tribunale». Una scelta morale, in extremis forse; ma finalmente morale, a costo di buttare per aria carriera, famiglia, solidità, forse addirittura la sicurezza personale. "The Insider" non è un pamphlet, non è il solito film sociale: è un raro esemplare di grande cinema morale, di scavo atroce su quello che eravamo e quello che siamo diventati. Non ci sono alibi: come dice la moglie ad Al Pacino: «Devi sapere quello che vuoi fare prima di farlo». Ci riguarda tutti.... "(Film Tv, Emanuela Martini)


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Premi e Riconoscimenti

2000 - Premio Oscar
Candidatura al miglior film a Michael Mann e Pieter Jan Brugge
Candidatura alla migliore regia a Michael Mann
Candidatura al miglior attore protagonista a Russell Crowe
Candidatura alla migliore sceneggiatura non originale a Eric Roth e Michael Mann
Candidatura alla migliore fotografia a Dante Spinotti
Candidatura al miglior montaggio a William Goldenberg, Paul Rubell e David Rosenbloom
Candidatura al miglior sonoro a Andy Nelson, Doug Hemphill e Lee Orloff

2000 - Golden Globe
Candidatura al miglior film drammatico
Candidatura alla migliore regia a Michael Mann
Candidatura al miglior attore in un film drammatico a Russell Crowe
Candidatura alla migliore sceneggiatura a Eric Roth e Michael Mann
Candidatura alla miglior colonna sonora a Lisa Gerrard e Pieter Bourke

2000 - Premio BAFTA
Candidatura al miglior attore protagonista a Russell Crowe




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