Harry Haft: Storia di un sopravvissuto (2018)

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Sep

La storia del pugile Harry Haft, un sopravvissuto al campo di concentramento di Auschwitz



Stati Uniti, 1949. Nonostante il suo tabellino da pugile veda aggiungersi una sconfitta dietro l'altra, Harry Haft (Ben Foster) continua a combattere, visto che il suo grande - nonché unico - obiettivo travalica il ristretto confine del ring.

Confessando la sua triste storia, che lo ha visto sopravvivere a un campo di sterminio combattendo ripetutamente fino alla morte con altri ebrei per allietare i nazisti e arricchire Schneider (Billy Magnussen), a Emory  Andersson (Peter Sarsgaard) si crea parecchi nemici nella sua comunità, ma riesce ad acquisire la visibilità, che cerca con strenua ostinazione, per sfidare addirittura Rocky Marciano.

Nel frattempo, conosce Miriam Wofsoniker (Vicky Krieps), una donna premurosa che prende in carico la sua richiesta di rintracciare Leah, la donna che Harry amava, dalla quale era stato separato durante la prigionia.

Pur costruendosi – tra molteplici difficoltà - una nuova vita, Harry continuerà a fare i conti - irrisolti e irrisolvibili - con il suo passato, in attesa di una notizia che gli consenta di ottenere una parziale risposta ai suoi dilanianti dilemmi...

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Titolo originale...The Survivor
Paese di produzione...USA, Canada, Ungheria
Anno...2021
Durata...129 min
Genere... Biografico, Drammatico, Storico, Sportivo, Guerra
Regia...Barry Levinson
Sceneggiatura...Justine Juel Gillmer, Alan Scott Haft
Produttore...Aaron L. Gilbert, Matti Leshem, Barry Levinson, Scott Pardo, Jason Sosnoff
Casa di produzione... New Mandate Films, BRON Studios, Creative Wealth Media Finance, Home Box Office (HBO), Pioneer Stillking Films
Fotografia...George Steel
Montaggio...Douglas Crise
Musiche...Hans Zimmer
Scenografia...Miljen Kreka Kljakovic
Costumi...Marina Draghici


 

Ben Foster: Harry Haft
Billy Magnussen: Schneider
Vicky Krieps: Miriam Wofsoniker
Peter Sarsgaard: Emory Anderson
Saro Emirze: Peretz Haft
Danny DeVito: Charley Goldman
John Leguizamo: Bill 'Pepe' Miller
Dar Zuzovsky: Leah Krichinsky
Laurent Papot: Jean
Paul Bates: Louis Barclay
Svetlana Kundish: Rushka Rinsky
Sonya Cullingford: Else
Michael Epp: SS Kuttner
Erik Contzius: Cantor
Kingston Vernes: Alan Haft
Sophie Knapp: Helene Haft
Zachary Golinger: Marty Haft


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La vita è scandita e contraddistinta da scelte, che determinano il singolo percorso umano. Decisioni che spaziano da quelle definibili come banali fino ad altre assolutamente dirimenti, da quelle che possono essere prese pescando da un mazzo contenente opzioni multiple ad altre che mettono con le spalle al muro, senza offrire alcun tipo di ragionevole alternativa. Situazioni anche estreme, che nessuno meriterebbe di dover affrontare, che entità/traiettorie più grandi di noi, come tali incontrollabili, stabiliscono a priori senza porre sul piatto alcun tipo di trattativa.

Scelte dalle quali non si torna indietro, destinate a riverberarsi nel tempo, a creare tormenti infiniti e incancellabili.

Diretto con connaturato e apprezzabile mestiere da Barry Levinson, un regista in grado di maneggiare/armeggiare agevolmente diversi registri (dal dramma di Rain man alla commedia satirica di Sesso & potere, dall'ampio respiro di Sleepers alla fantascienza di Sfera, dall'ardita e improduttiva scommessa di Toys alla serialità tagliente di Dopesick) Harry Haft: Storia di un sopravvissuto è un film ingiustamente relegato in uno scantinato (da noi disponibile in dvd/blu-ray e su Sky), malgrado avesse tutte le carte in regola per farsi valere, per confrontarsi con maggiori palcoscenici.

Trattasi di un biopic ispirato dal libro scritto da uno dei figli del protagonista, che abbina e alterna con notevole scorrevolezza e incisività due spazi cinematografici di innegabile richiamo, quali sono l'Olocausto e la boxe, quindi i campi di sterminio e il ring, all'interno di un intreccio elaborato con profitto.

Utilizzando il bianco e nero per un passato inenarrabile e il colore per quanto avviene successivamente, Barry Levinson descrive un personaggio ammaccato, assediato da sensi di colpa che tolgono il fiato, che lo perseguitano incessantemente, comunque sia attaccato alla vita, costantemente obbligato a fare i conti con quanto avvenuto ma spronato dalla sua natura di combattente nato a cercare le risposte che cerca.

Dunque, il film compenetra due vasi comunicanti mediante giunture idonee, scava nel corpo e nell'anima, entrambi lesionati/martoriati nella profondità delle viscere, visibili in superficie o comunque nitidamente percepibili, rappresenta un inferno indicibile ma esprime anche raggi di luce, con Vicky Krieps che offre con ammirabile dedizione un rifugio di comprensione e conforto.

Tra colonne portanti e scanalature, oscilla tra una vita appesa a un filo e giudizi pronti a scatenarsi sulla liceità di quanto avvenuto, dignità e demoni interiori, gli abissi della disumanità e la forza della speranza, le ragioni di vita che bypassano qualunque avversità e legami spezzati, macchie indelebili e ancore di salvezza, avvalendosi di un protagonista semplicemente straordinario.

Infatti, se Vicky Krieps fornisce una sponda di assoluta validità e il resto del cast non manca di somministrare un contributo puntuale (in ruoli marginali, Peter Sarsgaard mostra una spiccata sensibilità mentre Danny DeVito infonde una quota di apprezzata leggerezza, che non guasta in quanto misurata e pregevolmente piazzata), Ben Foster domina la scena, persegue lezioni indiscutibili, con una trasformazione fisica degna di Toro scatenato e de L'uomo senza sonno, e fornisce una prova maiuscola, sia esteriore sia introspettiva, sciorinando qualità proprie di un attore di stazza superiore (diciamocelo, meriterebbe di figurare nei cast di produzioni di primaria grandezza).

In definitiva, Harry Haft: Storia di un sopravvissuto è un film incredibilmente sottovalutato, che merita una chance. Con un'intelaiatura robusta e picchi d'intensità devastanti, ben sapendo della sua durezza, che il gravame che si porta appresso lascia il segno, che il suo diario privato risulta disturbante e sventrato dalle onde di un mare in burrasca, che certi tormenti meritano di essere compresi prima che puniti.

Fluido e consistente, struggente e rabbioso.




Harry Haft: Storia di un sopravvissuto                 1,97GB

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