L'ombra del diavolo (1997)

Aperto da Sep, 07-Maggio, 2024 10:14:20

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Sep

Thriller con due mostri sacri della recitazione



La vicenda si svolge nel 1992 a New York. Nel prologo, che ha luogo nell'Irlanda del Nord nel 1972, il piccolo Frankie McGuire assiste all'omicidio di suo padre, simpatizzante dei repubblicani irlandesi. Diventato adulto, Frankie (Brad Pitt) sposa la causa dell'IRA, diventando uno dei terroristi più ricercati.
Dopo essere scampato ad uno scontro a fuoco con l'esercito britannico insieme all'amico Sean Phelan, Frankie fugge negli Stati Uniti con l'incarico di acquistare da un trafficante d'armi una partita di missili Stinger per l'IRA. Arrivato a New York, il ragazzo assume una nuova identità: d'ora in poi si chiamerà Rory Devaney e si fingerà un operaio edile irlandese in cerca di lavoro. Grazie al sostegno del giudice Peter Fitzsimmons (George Hearn), che è un simpatizzante dell'IRA, Rory viene ospitato dall'ignaro sergente Tom O'Meara (Harrison Ford). L'uomo, un maturo e semplice poliziotto di origini irlandesi, vive con la moglie Sheila e le loro tre figlie nel quartiere popolare di Staten Island.
Poco tempo dopo, Rory ritrova l'amico Sean Phelan, che sta allestendo una grande barca da pesca per il trasporto dei missili in Irlanda. Quindi incontra Billy Burke (Treat William), il proprietario di un bar che commercia in armi sul mercato nero, con il quale si accorda per l'acquisto dei missili.
Intanto il giudice Fitzsimmons affida a Megan Doherty (Natascha McElhone), la tata della famiglia O'Meara, la borsa con i soldi destinati all'acquisto delle armi. Quando Megan rivede Rory per consegnargli il denaro, dopo gli anni trascorsi in Irlanda insieme, gli rivela che è innamorata di lui fin da quando erano bambini.
Nel frattempo un complice di Rory viene assassinato e così il ragazzo avverte Burke che bisogna rimandare l'acquisto delle armi per far calmare le acque. Burke non è d'accordo, perché ha bisogno dei soldi al momento concordato. Quando Tom e Sheila arrivano a casa quel pomeriggio, un gruppo di uomini armati e mascherati fa irruzione nella loro casa, apparentemente per commettere una rapina. Messi alle strette da Tom e Rory, per garantirsi la fuga i criminali minacciano di uccidere la moglie del poliziotto. Tom e Rory quindi si trovano costretti a lasciarli andare prima dell'arrivo della polizia.
Quando Tom scopre che i ladri non hanno toccato nulla in casa, ma hanno solo rovistato nella stanza di Rory, comincia a volerci vedere chiaro...

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Titolo originale...The Devil's Own
Paese di produzione...USA
Anno...1997
Durata...111 min
Genere...drammatico, thriller, azione
Regia...Alan J. Pakula
Soggetto...Kevin Jarre
Sceneggiatura...David Aaron Cohen, Kevin Jarre, Vincent Patrick, Robert Mark Kamen
Produttore...Lawrence Gordon, Robert F. Colesberry
Casa di produzione...Columbia Pictures
Distribuzione in italiano...Columbia TriStar Films Italia
Fotografia...Gordon Willis
Montaggio...Tom Rolf
Musiche...James Horner
Scenografia...Jane Musky, Leslie Bloom
Costumi...Bernie Pollack


 

Harrison Ford: Tom O'Meara
Brad Pitt: Frank McGuire
Margaret Colin: Sheila O'Meara
Rubén Blades: Edwin Diaz
Treat Williams: Billy Burke
George Hearn: Peter Fitzsimmons
Mitch Ryan: Chief Jim Kelly
Natascha McElhone: Megan Doherty
Paul Ronan: Sean Phelan
Simon Jones: Harry Sloan
Julia Stiles: Bridget O'Meara


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L'ombra del diavolo' non è un film sull'Ira come 'Nothing Personal', 'La moglie del soldato' o 'Nel nome del padre'. Malgrado l'ambientazione contemporanea e sapientemente sfumata, Pakula gioca semmai la carta del mito, della leggenda. Non conta il contesto, conta il conflitto, il nodo che unisce e separa il quasi-padre e il quasi-figlio. Non siamo insomma troppo lontani da 'Pat Garrett e Billy the Kid', fatte le debite differenze. Qua la Legge, là la Rivolta, anche se Pakula e i suoi sceneggiatori forniscono solidi retroterra e articolati subplot ai loro due eroi. Perfino i personaggi femminili, per quanto convenzionali, risultano infatti ben tratteggiati e credibili. Quanto al match Pitt-Ford, il primo è bravo ma stravince il secondo, mai così spiegazzato e sofferente. A uscire davvero vittorioso dal film, pagato l'inevitabile tributo al genere, è comunque il vecchio Pakula. Guardate come filma New York, guardate come uno scorcio inatteso, un'improvvisa variazione di ritmo, strappano alla città più sfruttata del mondo il suo respiro segreto. Un bel ritorno e un bel coraggio in tempi di kolossal rutilanti e vuoti.



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